Chissà Apple come riuscirà a rivoluzionare il mondo della salute. Domanda lecita, se non d’obbligo, guardando dove ha puntato la barra il colosso americano negli ultimi anni. “Il mercato della salute fa sembrare quello degli smartphone poca roba”, ha recentemente affermato, in soldoni, il CEO di Apple Tim Cook. Difficile dargli torto, se è vero che a livello globale oggi si spendono oltre 7mila miliardi di dollari all’anno per la salute, una cifra che da sola copre quasi il 10% del PIL mondiale.
Capiti i “perché” (ma era fin troppo facile intuirli) dell’azienda di Cupertino, resta da vedere “come” e “quando” Apple abbia deciso di farsi strada nel settore dell’health care. Prima doverosa sottolineatura: non stiamo parlando di qualcosa che accadrà a breve, in un futuro prossimo, ma di un processo già in atto da qualche anno. Tutto comincia nel 2014, con la release della Health app e dell’Health kit. Un inizio soft, cui fanno seguito i passi ben più decisi compiuti nel 2015, quando escono il ResearchKit e l’Apple Watch, e nel 2016, con la nascita di CareKit. L’interesse crescente dell’azienda per il mondo della salute è testimoniato, inoltre, dalle varie partnership stipulate con organizzazioni ed enti di settore, nonché dall’acquisizione di una digital health company come Gliimpse.
Insomma, a Cupertino devono aver capito non solo che il mercato della salute è più proficuo di quello degli smartphone, ma anche che in questo settore Apple parte con un notevole vantaggio strategico rispetto alla concorrenza. Oltre ad avere una disponibilità finanziaria pressoché illimitata, il colosso americano può, infatti, puntare forte su tre leve: la notorietà del brand, l’indiscussa capacità di realizzare prodotti focalizzati sulla user experience, la relazione diretta instaurata con un miliardo e più di persone nel mondo che già oggi utilizzano un device Apple.
Nei piani dell’azienda americana il futuro è rappresentato da smartphone e smartwatch capaci di raccogliere informazioni cliniche rilevanti, diventando a tutti gli effetti strumenti diagnostici primari. In particolare, le due sfide più importanti che Apple pare intenzionata a raccogliere riguardano le malattie cardiache e il diabete, ovvero le patologie croniche attualmente più costose. Considerando che esiste già un Elettrocardiogramma per Apple Watch, la rivoluzione non appare poi così lontana.